IL SORRISO SOLARE DI MARIA

Il sorriso solare di Maria era l’icona della voglia e della gioia di vivere e il desiderio di trasmettere agli altri la stessa gioia.

Poi...improvvisamente la morte. Perché? Dov’era Dio in quel pomeriggio di sabato 11 luglio, verso le 17.00, sull’inizio della Bifernina, di ritorno da un viaggio in moto da Marcianise? Domanda senza risposta perché priva di significato.

L’unica certezza, nell’apprendere la notizia, è stato l’acuto dolore che ha colpito la famiglia, la comunità civile ed ecclesiale e tanta, tanta gente che ha avuto la fortuna di conoscerla e di apprezzarne le numerose doti.

E’ stata e continua ad essere per me, suo parroco, una sofferenza inaudita perché Maria era per la parrocchia un punto di riferimento imprescindibile: organizzatrice, coinvolgente, convincente, capacissima, disponibilissima, alla quale era impossibile dire di no, come per lei il no non esisteva. Impegnata in famiglia, nel lavoro tra  gli anziani, per i bambini, i giovani, gli adulti; l’organizzazione della festa degli anziani, quella dell’uva con il gruppo folkloristico, i campi scuola di cui era animatrice e direttrice impareggiabile e quant’altro di bello e di buono una comunità religiosa e civile possa attendersi.  In modo particolare per me è stata figlia, sorella, madre, collaboratrice, consigliera.

Con schiettezza e sincerità dico che con i suoi stimoli ed incoraggiamenti mi ha salvata da una probabile depressione quando non mi è stato rinnovato l’insegnamento della teologia per laici e quando sono stato trasferito da Casacalenda 12 anni fa e da Rettore del Santuario della Madonna della Difesa. Nonostante la virtù dell’obbedienza, il dispiacere per un impegno che sentivo consono alle mie capacità, mi ha fatto soffrire tanto, ma, grazie a Maria, mi sono sentito “tirare su”, incoraggiato e riprendere con gioia il servizio sacerdotale. Perché, allora, la morte, se questa eccezionale persona, era così necessaria per la Chiesa e per la società? Le morti improvvise e tragiche, comprese quelle dovute agli incidenti stradali,  portano grande dolore e scompiglio nella vita degli uomini. Inoltre interpellano la fede di ognuno.

Perché morire così?

Perché Dio non è intervenuto, deviando il corso dell’auto e della moto?

Centra o non c’entra Dio?

A chi diceva che la colpa è Dio, Maria rispondeva con una dose di vivacità che non è Dio a volere il male delle persone, perché Dio è Padre e vuole il bene dei figli. Dio sa ricavare un bene maggiore per i suoi figli, nonostante il male, anche se questo non appare immediatamente.
E’ questo il messaggio che Maria manda ora dal Cielo per noi: “Rafforzate la vostra fede; siate certi che Dio vi ama, che non vuole e non manda il male per i suoi figli”.Lo diceva anche nell’occasione della morte di suo fratello Giovanni, nonostante il forte dolore e sofferenza.
Educava anche i bambini al senso della sofferenza e della morte, vista come un passaggio naturale alla vita che non avrà più fine.

Ogni 2 novembre, Commemorazione dei defunti, accompagnava i ragazzi al cimitero per una preghiera ai morti e con la partecipazione alla Messa. Maria non à morta perché vive nella pienezza della vita, perché vive in Dio, autore e perfezionatore della vita.

Non chiediamo a Dio perché ce l’ha tolta, ma ringraziamolo per avercela donata. Maria, prega il Signore per la tua famiglia, per il tuo nipotino Giacomo che attendevi con impazienza e per il quale hai preparato il corredino, prega per la tua parrocchia, per la tua Azione Cattolica parrocchiale e diocesana, per i tuoi “pupucci” nella Casa di riposo.

Maria, amarti è stato facile, dimenticarti è impossibile. Arrivederci in Paradiso!

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